Umberto Tarasca

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “TERMOLI, vista da Umberto TARASCA”

Le foto-cartoline della Termoli del primo decennio del Novecento, riportate in questo volume, sono opera del giovane Umberto Tarasca nato a Termoli il 12 aprile 1880 da Rosalinda Manzi, casalinga, e da Michele, proprietario di un negozio di chincaglierie e mercerie in Corso Nazionale.

Umberto Arturo Alessandro, questi i nomi sull’atto di nascita, era il secondogenito di cinque figli e il solo maschio: la prima figlia era nata nel 1877, l’ultima nel 1901.

Di questo fotografo, dotato del formidabile occhio dell’artista che gli consenti di cogliere aspetti suggestivi della nostra Termoli, sappiamo che operò dal 1899 al 1909: dopo il buio.

Pochissime sono infatti le notizie di riflesso recuperate: il fallimento che colpi il padre da un trafiletto apparso su “La Stampa” di Torino del 22 Novembre 1909, le sorelle trasferitesi a Pesaro e a Macerata, la nipote Maria Grazia Ricci che vive a Venezia e due pronipoti che risiedono a Milano.

Possiamo ipotizzare che a seguito del fallimento di Michele, che era stato anche il suo Editore, Umberto abbia continuato la sua attività di fotografo anche dopo il 1909: questo a giudicare dallo stile fotografico di cartoline stampate successivamente da altri editori.

Per quanto l’Associazione si sia prodigata in una lunga e certosina ricerca, sia a livello di atti comunali che di richiesta di notizie ai Comuni dove sono vissute le sorelle, ai molti Tarasca sparsi per l’Italia e ai pochi parenti rintracciati, le uniche informazioni raccolte riguardano la sua morte, avvenuta durante una battuta di caccia in Abruzzo. In quale precisa località e in quale anno la nipote Maria Grazia non li ha indicati.

Avremmo voluto meglio onorare Umberto Tarasca ma la fortuna non ha premiato l’intensa, ampia e lunga ricerca. Un vuoto che speriamo possa essere colmato sfogliando le pagine di questo volume che introducendoci nel passato può suscitare qualche emozione.

Grazie Umberto.

Antonio Smargiasi

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Desidero rivolgere un cordiale saluto e un sincero grazie a Voi tutti che con la vostra presenza onorate questa prima iniziativa dell°Associazione culturale ““Andrea di Capua”, difficilmente realizzabile senza la piena disponibilità dei Soci ad ognuno dei quali mi sento di rivolgere il più sincero “Grazie”. Un grazie particolare va agli amici che hanno allestito la Mostra.

Voglio aggiungere che ho deciso di non procedere “a braccio”, ma di seguire un tracciato anche per non superare il tempo convenuto.

Innanzitutto le ragioni di questa Associazione: La “Andrea di Capua” è nata per iniziativa di un ristretto gruppo di amici accomunati da un unico condiviso intento e da domande suggerite dalla realtà: possiamo fare qualcosa sotto il profilo culturale per questa nostra Città? Ad unirci, più che una domanda, è stata dunque una sfida, consapevoli come siamo delle difficoltà che incontreremo, ma anche della convinzione che ci muove.

Al tempo stesso devo dichiarare la nostra disponibilità a collaborare con le altre analoghe Associazioni e con l”Amministrazione comunale in quanto il nostro unico riferimento è Termoli e, per essere più precisi, il suo disperso patrimonio culturale.

La storia locale, le opere poetiche e letterarie sia in vernacolo che in Lingua italiana, la salvaguardia dell’assetto storico-urbanistico del Borgo medievale e del Centro storico, il patrimonio fotografico, i monumenti, la tradizione gastronomica, le personalità che hanno dato lustro alla Città si pongono come riferimenti di un tracciato che intendiamo percorrere, difficile e al tempo stesso esaltante se, come in questa circostanza, riusciamo

a squarciare il velo su un Artista come Umberto T arasca che ha onorato Termoli con le sue bellissime foto trasformate in cartoline, o su un evento che la ricerca, la curiosità o il caso possono portare alla luce. Oltre alla passione per Termoli ci accomuna l’apertura, o meglio la disponibilità verso Istituzioni come le Scuole dove, salvo casi particolari, poco o niente della Città viene proposto agli allievi sotto il profilo dell’apprendimento in fondo conoscere il luogo dove si vive è un po” come conoscere la propria casa.

La ““AdC” si propone dunque di riscoprire, recuperare e divulgare con iniziative di vario genere qualsiasi frammento culturale che possa proporsi come utile tassello nel tentativo di dare un contributo alla ricomposizione di una “identità” in crisi e per promuovere “il senso dell’appartenenza”, unico rimedio contro la sindrome dello “spaesamento°.

Questo Evento, “TERMOLI vista da Umberto Tarasca, fotografo”, si propone dunque come prima tappa di un percorso pienamente in linea con gli intenti dell’Associazione.

Dobbiamo infatti a uno sconosciuto concittadino, almeno fino a poco tempo fa, la conoscenza della piccola “Grande bellezza” di una Termoli che non c’è più.

Roberto Crema

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