Nicola Troilo – Termoli e Bonaparte

Questo libro vuole ricordare le condizioni di vita particolarmente crudeli della popolazione molisana durante uno dei peggiori periodi  della storia di Termoli, dal 1806 al 1815, denominato il ” decennio francese “.

Anche se i francesi introdussero importanti norme e leggi, con profonde riforme nell’organizzazione sociale e amministrativa della regione e in tutto il mezzogiorno d’Italia, le testimonianze contenute in rari e preziosi manoscritti inediti, pubblicati in questo volume, documentano fatti atroci dell’uomo contro l’uomo, l’incompetenza e la disonestà, la corruzione e le ruberie delle ” autorità “civili e militari che, con ferocia grottesca non  esitavano a mettere in carcere poveri innocenti con false accuse o fucilare persone umili e inermi.

Contro la generale rassegnazione e la sofferenza di tanta gente, che per la maggior parte non sapeva leggere e scrivere, contro le ingiustizie e i soprusi impuniti, la Chiesa era fortemente presente nella miserabile società dell’epoca, con i suoi coraggiosi rappresentanti, Parroci e Vescovi, capaci di tenere testa all’arroganza, alla prepotenza e a qualsiasi manifestazione della superbia umana.

 Dopo due secoli, tutto è cambiato e le condizioni di vita sono profondamente migliorate in Italia e a Termoli, diventata, con i suoi 40mila abitanti, una cittadina moderna e operosa.

Ma, proprio le documentate memorie di fatti e sentimenti e le toccanti testimonianze del nostro passato qui raccolte, ci spingono a fare un confronto con il desolante presente del nostro Paese.

Dobbiamo trovare la forza e il coraggio per reagire e poter uscire da questa immensa è lunghissima crisi, italiana ed europea, che non è solo economica  e politica, sociale e culturale, ma anche di speranza e di fiducia.

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Biografia dell’autore

Nicola Troilo, di Termoli, farmacista per tradizione familiare, ha sempre coltivato il suo interesse e la sua passione per i fatti storici, anche sostenuto e incoraggiato dallo zio materno, l’insigne filologo classico e il più autorevole grecista del ‘900 Gennaro Perrotta e dal nonno Giuseppe Perrotta.

Nel tempo libero ha approfondito costantemente la ricerca sul passato del suo paese e della sua regione.

Negli archivi storici di Campobasso e di Foggia ha scoperto interessantissimi manoscritti inediti.

Ha selezionato quelli riguardanti Termoli ed il Molise durante il periodo storico del Regno di Napoli denominato Decennio Francese e li ha ordinati e trascritti in un linguaggio comprensibile.

Un lavoro impegnativo, preziosa testimonianza sulla qualità di vita in una piccola parte del Sud d’Italia agli inizi dell’ottocento.

Svolgimento presentazione ed interventi ospiti.

“TERMOLI E BONAPARTE” CINEMA S. ANTONIO 22 GIUGNO 2017 ORE 17,30

BREVE SALUTO DI BENVENUTO E DESCRIZIONE DELLA LETTURA DEL MESSAGGIO DI GERARDO BIANCO PRESIDENTE A.N.I.M.I.

Associazione Nazionale degli Interessi del Mezzogiorno d’Italia Prima di leggere il suo messaggio mi piace ricordare che: Gerardo Bianco, come dicevo, è presidente ANIMI associazione fondata nel 1910 che ha avuto al suo vertice personaggi illustri del calibro di Giustino Fortunato e Benedetto Croce. E’ considerato tra i più grandi meridionalisti italiani.

Docente Universitario, Ministro della Pubblica Istruzione, direttore del quotidiano il Popolo è stato deputato della Repubblica italiana dal 1968 al 2008 ed anche parlamentare europeo. Persona di indubbia moralità è ritenuto, a ragione, Uomo di Cultura prestato alla politica.

Caro dottor Troilo. Trovo la. pubblicazione ricca di inedita e notevole documentazione che contribuiscono a gettare luce su una fase storica, molto controversa, particolarmente rilevante per la comprensione del secolo XIX che, tra contraddizioni, forti contrasti, meschine furberie, ma anche ferme determinazioni e alta idealità condusse all’Unítà d’Italía.

Il periodo francese: non fu solo dolorosa _parentesi di dominio straniero, ma, per alcune sue riforme, trovò anche consenso, fino al punto da suscitare un movimento politico; come il murattismo, che si propose perfino come alternativo al progetto mazziniano dell’Unità d’Italia.

La documentazione raccolta nel volume può aiutarci a comprendere meglìo quale fu là posizione delle comunità locali e di Termoli in particolare, rispetto al potere monarchico, sia napoleonico, sia borbonico.

Di notevole interesse, direi anzi, una sollecitazione ad un’analisi storiografica più attenta, è il capitolo sulla pirateria inglese e nordafricana. E’ una questione che pone parecchi interrogativi sull’origine e la natura del fenomeno, contrastato con molte difficoltà dalle autorità di Termoli, costrette a chiedere aiuto alle truppe francesi, con conseguenti problemi di approvvigionamento e di convivenza.

Il volume però, caro dottor Troilo, mi ha fatto scoprire aspetti sconosciuti della vita economica delle nostre comunità meridionali. Le trascrizioni contenute nel volume stimolano molte riflessioni di carattere sociale e anche politico, confermando quanto sia importante per ogni ricostruzione storica che miri a intendere bene la realtà di un epoca, scavare in profondità, attingendo direttamente a documenti anche minori per poi passare a sintesi più ampie e comprensive.

Sotto questo profilo particolarmente rilevante è il materiale, per esempio, sul brigantaggio, un fenomeno endogeno alle povere società del tempo ma che divenne dura vicenda sociale e politica dopo l’unificazione italiana. Molte considerazioni sono, inoltre, possibili sulla documentazione delle misure sanitaria adottate per tenere lontana la peste, una battaglia che durò molti anni.

Non mancano nel volume sapide curiosità e sorprendenti notizie come quelle sui banditi Vardarelli divenuti guardie o le richieste di informazioni sugli orientamenti del clero locale. Ciò che conclusivamente mi pare emerga dai documenti è l’amore che i cittadini di Termoli hanno per la propria comunità. Essi cercarono di difenderla in ogni modo dai pericoli esterni, lottando anche perché a nessuno mancasse il pane sulla cui vitale importanza per il Molise si era soffermato, come Lei giustamente ricorda nella puntuale introduzione, Giuseppe Maria Galanti, un acutissimo antesignano dei grandi meridionalisti del XIX secolo.

La documentazione ci racconta anche tante altre cose, ma soprattutto il rapporto dei termolesi con il proprio mare di cui i loro antenati conoscevano i segreti dei venti e l’alternanza delle maree. Nell’augurare pieno successo all’iniziativa di presentazione del volume da Lei curato e nel bel ricordo di una mia precedente presenza a Termoli, per commemorare il grande grecista zio suo e di Anna, Gennaro Perrotta, invio a tutti i presenti il mio più cordiale saluto. Gerardo Bianco

Prima di cedere il microfono a Nicola, per quanto conosciutissimo, mi piace presentarvelo:

NICOLA TROILO di Termoli farmacista per tradizione familiare, ha sempre coltivato il suo interesse e la sua passione per i fatti storici, anche sostenuto ed incoraggiato dallo zio materno, l’insigne filologo classico e il più autorevole grecista del ‘900 Gennaro Perrotta. Nel tempo libero ha approfondito costantemente la ricerca sul passato del suo paese e della sua regione.

Nicola Troilo per presentazione, saluti e ringraziamenti.

Breve intervento di Roberto CREMA

Grazie Nicola. permettimi, permettetemi di presentare la nostra associazione della quale Nicola è tra i soci fondatori

Il 13 settembre 2012 si è costituita l’ Ass. Cult. Andrea di Capua Duca di Termoli nata per volontà di un gruppo di amici tutti profondamente ed intimamente legati a Termoli ed alla sua storia il nostro scopo principale è quello di recuperare, valorizzare, tutelare e diffondere la cultura e le tradizioni di Termoli con particolare riferimento alla storia locale ed in questo contesto il tuo “TERMOLI E BONAPARTE” s’incardina perfettamente con un pizzico di orgoglio posso affermare che con lo studio che oggi presentiamo siamo giunti alla “nostra” 5^ pubblicazione nel breve volgere di meno di cinque anni e tra non molto ne presenteremo una 6^ grazie al nostro socio Angelo Marolla della quale però, al momento, non posso anticiparvi i contenuti

……….Nicola, ho avuto modo di apprezzare gli argomenti trattati nel tuo lavoro e da subito mi sono reso conto quanto il decennio francese abbia influenzato la vita e lo sviluppo dell’intero Molise e di Termoli in particolare numerosi sono gli spunti di riflessione che aprono a nuove considerazioni e che ci fanno per certi versi rivalutare la presenza francese nei nostri territori, presenza molto spesso ricordata, erroneamente ed in modo semplicistico, solo per aver dato al Molise nuovi confini geografici e lo sbocco al mare al contrario il Molise ha giocato un ruolo di prim’ordine in questo contesto e mi permetto di ricordare, tra gli altri, tre eminenti intellettuali e politici molisani: in particolare mi riferisco a Vincenzo Cuoco e Gabriele Pepe da Civitacampomarano e Giuseppe Zurlo da Baranello Giuseppe Zurlo in particolare, già ministro delle Finanze in epoca borbonica, fu ministro dell’interno per tutto il periodo del governo francese e Vincenzo Cuoco che fu tra i più stretti collaboratori del Governo di Gioacchino Murat dapprima come consigliere di Cassazione e poi come Direttore del Tesoro ……….la copiosa documentazione raccolta nel volume ci offre uno spaccato di vita vissuta per certi versi assolutamente inedito ed in altri casi ci aiuta a comprendere molto meglio quanto già si conosceva tantissimi sono gli esempi che si potrebbero fare riferiti a diversi argomenti, nella presentazione dell’on. Gerardo Bianco molti sono stati già citati, ma in particolare mi ha incuriosito la documentazione che testimonia la presenza di territorio boschivo nelle immediate vicinanze di Termoli. Estensione stimabile intorno ai mille ettari. In più occasioni vengono citati i boschi ma in particolare in un documento dell’agosto 1806 la commissione di polizia della nostra città scrive al commissario generale chiedendo aiuti e rinforzi nonché (cito testualmente) “una trentina di fucili con sufficiente provvista di polvere e di palle nel numero di tremila cartucce per poter armare la più brava gioventù di Termoli in caso di attacchi nemici sia dal mare che dalla terra ferma. Se questi aiuti tarderanno ad arrivare i termolesi saranno costretti ad abbandonare il paese e a rifugiarsi nei BOSCHI”.

Ed in altri documenti leggiamo che il sindaco di Termoli metteva in vendita, con asta pubblica, una immensa quantità di ghiande prodotte dalle querce secolari esistenti sui territori del demanio comunale. Riferendomi agli elementi di mia conoscenza, confesso, non riuscivo a darmene una spiegazione poi, leggendo il libro ho visto allegate le piante descrittive del territorio, assolutamente inconfutabili!

Ed eccoli i boschi: il bosco della Difesa. Il bosco del Demanio. Il bosco delle Spogne e quello di Rivolta del Re. Oggi non più presenti se non in piccolissime estensioni.

Mi sarebbe piaciuto continuare, davvero forte la tentazione ma il mio compito non è questo e i tempi sono “contingentati” in occasione della presentazione di un altro autorevole lavoro di un nostro socio il Prof. Antonio Smargiassì chiusi il mio intervento sostenendo che il cultore di storia patria quando ha la capacità di inquadrare il locale nel più ampio contesto generale, non può essere relegato ad un ruolo minore in particolare quando lo sguardo attento al passato descrive fedelmente, nel bene e nel male, con pregi e difetti, la realtà del proprio territorio. Auspico che tu possa ricevere dai lettori lusinghieri apprezzamenti ed anche il sentimento di motivato compiacimento che certamente meriti e che tutto questo ti possa portare a nuove, importanti fatiche storico-letterarie.

Intervento Mons. Gianfranco De Luca

Intervento avv. Angelo Sbrocca

Intervento Arch. Paolo di Laura Frattura

Roberto CREMA presenta il Prof. Giovanni CERCHIA.

Giovanni Cerchia si è laureato in Scienze Politiche a Napoli nel 1991 e nel 1997 diventa dottore di ricerca in Storia Contemporanea presso l’università statale di Milano. Dal gennaio 2005 è in servizio come professore associato di Storia Contemporanea presso la Facoltà di Economia della Università degli Studi del Molise.

Numerosissimi sono i suoi articoli, saggi e curatele contenuti in tantissimi volumi e riviste ma, in particolar modo, sono famose le sue monografie su Giorgio Amendola: Un comunista nazionale: dall’infanzia alla guerra partigiana pubblicato nel 2004;

Gli anni della Repubblica pubblicato nel 2009;

Gerardo Chiaromonte, una biografia politica. Dai quartieri Spagnoli alla commissione antimafia pubblicato nel 2013;

La memoria tradita. Il Mezzogiorno d’Italia nella Seconda Guerra Mondiale pubblicato nel 2016;

Fondamentali per gli studiosi del periodo sono i suoi approfondimenti relativi alle vicende inerenti l’ultimo conflitto mondiale.

Intervento conclusivo del Prof. Giovanni Cerchia.

Patrocini e Autorizzazioni

– Con il patrocinio del Comune di Termoli

– Con il patrocinio della Regione Molise

– Con il patrocinio dell’A.N.I.M.I. Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia

– Con il patrocinio dell’IRESMO, Istituto Regionale Studi Storici del Molise Vincenzo Cuoco

-Con il patrocinio dell’Associazione Culturale “Andrea di Capua – Duca di Termoli”

– Con la collaborazione e con il patrocinio scientifico del MIBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Archivio di Stato di Campobasso, “concessione alla pubblicazione autorizzazione n. 0003754/ 28.28.00/ 1 del 26.08.2016”

– Con la concessione alla pubblicazione del MIBACT, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, “ autorizzazione n. 3/2016, prot. 2354 / 28.34.0110 del 29.08.2016, rilasciata dal Direttore dell’Archivio di Stato di Foggia”