Antonio Smargiassi

Storia di Termoli anni 50 e 60 cronache e racconti.

Affidandosi unicamente ai suoi ricordi Antonio Smargiassi ha realizzato questo lavoro. La scelta di non avvalersi di alcun supporto documentale e voluta.

I contenuti iniziali, talvolta precisi e qualche volta meno, hanno un fascino particolare: l’essere un “unicum” di memorie di un cittadino termolese che ha sempre vissuto con amore, sensibilità e grande attenzione la sua città. Del resto conosco Antonio da tantissimi anni e tutta la sua vita, a mio parere, è stata sempre pervasa da un fortissimo sentimento di “attaccamento” alla sua terra.

Quest’ultima “fatica letteraria” e, da un lato, una bella ed interessante testimonianza” di vita vissuta, dall’altro, il logico completamento dei suoi precedenti scritti. La Termoli “raccontata” nella prima parte del volume, quella degli anni cinquanta e sessanta, ela giusta e necessaria premessa ai quattro racconti che seguono e che ne compongono la seconda. Ritengo l’insieme in linea, in particolar modo, con due sue precedenti opere: Gente di mare edito nel luglio del 1998 e Gente di Termoli pubblicato a gennaio del 2005.

Ho avuto la possibilità e il privilegio di poter leggere il volume prima ancora del decisivo “visto di stampi” e sono subito stato rapito. La mia impressione è stata quella di avere una visione a 360 gradi dall’alto – della nostra Termoli che grazie a un moderno drone, abilmente pilotata “da remoto” da Antonio, mi ha permesso di “guardare” tra gli innumerevoli aspetti della quotidianità termolese.

Una quotidianità che si è fortemente modificata proprio dal 1950 in avanti. L’evoluzione culturale, i radicali cambiamenti economico-commerciali e le trasformazioni socio-politiche, sono aspetti abilmente decritti traendo spunto da storia reale che talvolta, solo quando necessario, viene “condita” anche da un pizzico di fantasia.

L’opera, quindi, ben si colloca nel quadro delle iniziative culturali che “l’Associazione Culturale Andrea di Capua Duca di Termoli” si prefigge. Tra le varie finalità statutariamente previste vi è, infatti, anche quella di far conoscere Termoli e la sua storia con il preciso intento di quella di far conoscere Termoli e la sua storia con il preciso intento di recuperare, conservare e valorizzare, con ogni mezzo, conoscenza e tradizione.

Roberto Crema Presidente della Associazione Culturale “Andrea Di Capua – Duca di Termoli”

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Storia di Termoli – dalle origini alla metà del XX Secolo.

Presentazione del libro.

Ancora una volta Antonio Smargiassi ci conferma, con il suo lavoro, e la sua tenacia, la smisurata sua passione per Termoli.

Le sue “fatiche storico-letterarie” sono la testimonianza di quanto sia necessario ricercare, approfondire, studiare per ricostruire le origini e l’evoluzione socio-culturale della nostra splendida città.

Ho seguito, seppur attraverso i suoi racconti, quanto sia stato difficile!

Lo studio di vecchie carte polverose, alcune conservate in seminterrati, il dover organizzare notizie spesso frammentarie come in un immaginario puzzle non deve essere stato assolutamente facile!

Da più parti si sostiene che lo studio della storia locale sia spesso riferito a piccole porzioni di territorio o fatti troppo specifici ad essa legati che mal si coniugano con la storia, quella con la esse maiuscola.

Gli amici dell’Associazione “Andrea di Capua-Duca di Termoli” non la pensano cosi!

La conoscenza della “memoria storica” aiuta non soltanto a comprendere la realtà in cui si vive ed i fenomeni sociali e politici ad essa collegati, ma anche a sviluppare il senso di appartenenza alla propria collettività.

Il cultore di storia quando ha la capacità di inquadrare il locale nel più ampio contesto generale, non può essere relegato ad un ruolo minore ed è proprio per questo che abbiamo voluto moralmente ed amichevolmente sostenere Antonio nella sua iniziativa.

Questa, peraltro, si incardina con il dettato dello Statuto che prevede all’art. 3 il recupero, la valorizzazione, la tutela e la diffusione della cultura e delle tradizioni di Termoli.

“STORIA DI TERMOLI” non incappa in sentimentalismi che avrebbero potuto storcere la realtà. Lo sguardo attento al passato descrive fedelmente, nel bene e nel male, la Termoli dei secoli scorsi fino al 1950.

Auspichiamo che Antonio, unitamente a coloro che apprezzabilmente hanno già contribuito a meglio definire i contorni di alcune vicende termolesi, possa essere premiato da tutti coloro che attraverso la lettura del libro potranno convincersi che conoscere il passato contribuisce a comprendere meglio il presente e a rendere migliore il futuro.

*Roberta Crema, Presidente dell’Associazione Culturale “Andrea Di Capua – Duca di Termoli”.

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LA BATTAGLIA DI TERMOLI, pubblicato nel 2010, è il libro che riporta alla luce un fatto storico di rilevante importanza. La Linea Viktor (Biferno-Volturno), che doveva rallentare l’avanzata delle Armate Statunitensi e Britanniche, venne aggirata sul versante Adriatico dallo sbarco sulla marina di un Commando britannico nelle prime ore del 3 ottobre 1943. Ne seguì una dura battaglia in paese e nelle campagne che terminò il 6 quando i tedeschi furono costretti ad abbandonare Termoli e a ripiegare verso il Trigno. Ai soldati Britannici e Tedeschi caduti durante gli scontri a fuoco vanno aggiunti 20 civili.

Nota-Il libro, per una distrazione dell’Editore, non riporta l’ISBN che ne avrebbe consentito l’inserimento nel circuito bibliotecario.

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GENTE DI TERMOLI, pubblicato nel 2005, con i tre racconti di Gente di mare e i due che seguono, è l’insieme che ricorda Termoli e la sua gente a cavallo degli anni ’40 e ’50:

La casa di Via Pustierla Michele Marinucci la lasciò, come lasciò la famiglia, Termoli e l’Italia per andarsene in Australia. Perth, dove c’erano dei molisani e molti vastesi, gli ambienti di lavoro e le circostanze furono la fortuna che gli consentì di comprarla. Acquistò anche la parte sovrastante e fece fare tutti i lavori necessari dando ai genitori una casa sproporzionata rispetto alle loro esigenze. Il tornare in Pa-tria dopo venticinque anni, non avvenne a bordo di un transatlantico ma di un aereo e il paese e la gente non erano più quelli di un tempo come anche la Via di casa.

Il lungo volo di ritorno venne segnato dall’amarezza: le sue radici affondavano nel suolo di Termoli ma il futuro erano la moglie e in figli che lo aspettavano.

Oltre le montagne il mare, il suo mare e il suo paese solare pensòNicola Zanapa preso dalla nostalgia favorita dal sentirsi solo in mezzo alla gente di un piccolo paese sul lago di Zurigo dove era emigrato per un lavoro. Dopo un anno il primo ritorno a Termoli e l’amarezza: Maria, la quasi fidanzata con la quale aveva progettato un futuro insieme, non la ritrovò. In Svizzera riprese la vita che non gli apparteneva ma a darle un senso erano però il lavoro e la buona paga. Il ritorno definitivo nel paese venne segnato dal respirare l’aria di mare sulla sua piccola barca, dalla quale calava e salpava le reti con la mente spesso rivolta a Brigida che presto avrebbe sposato.



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GENTE DI MARE, pubblicato nel 1998, comprende tre racconti:

Quando gli uccelli muoiono propone lo stupore di un vecchio marinaio che, sotto il sole e dalla marina di Sant’Antonio, osserva il lavoro che alcuni muratori stanno facendo sul muro di occidente del castello. Guardando ricorda i piccioni, il giorno nero dell’arrivo di uno stormo di corvi e l’aggressività nei confronti dei padroni da sempre delle piccole cavità della torre e sul maschio, esposte al sole pomeridiano.

Un racconto surreale, ma anche una metafora.

In una notte di luna d’agosto è ambientato in un tratto di costa della marina di San Pietro (oggi porto turistico) caratterizzato da piccole cale tra scogliere e da scogli sparsi che si protendono nel mare e sui quali si erge il secolare trabucco di un pescatore del Paese Vecchio, l’unico rimasto tra il molo piccolo del porto e Rio Vivo.

È intorno e su questa scheletrica ma solida piccola piattaforma di legno che si svolge la vicenda umana del pescatore avvolto e travolto dai cambiamenti.

Marinaio impavido-Soldato valoroso riporta alla memoria la breve vita del marò Pasquale De Gregorio il quale faceva parte del contingente militare a difesa della Legazione Italiana a Pechino che, come le Sedi diplomatiche di altri Stati, si trovava nella Città Tartara. L’insofferenza dei Cinesi per le presenze straniere, trasformatasi in xenofobia dai Boxer, scatenò la rivolta e l’attacco contro il quartiere delle Le-gazioni. Nella difesa della Sede italiana Pasquale De Gregorio venne ferito gravemente. Inutili furono il ricovero nell’ospedale militare, il trasporto in Italia e il ricovero in un ospedale di Napoli deve morì. Aveva 23 anni.

Questa battaglia (20 giugno-15 agosto 1900) è stata ricordata dal celebre film ‘55 giorni a Pechino’.

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Biografia di Antonio Smargiassi

Vive a Termoli dalla nascita, salvo una permanenza di quattro anni a Roma (1962-1966) dove, contemporaneamente all’attività di insegnante di Scuola elementare, frequenta la Facoltà di Magistero a seguito del superamento della prevista prova di accesso.

Laureatosi in Pedagogia acquisisce, partecipando ai relativi Concorsi nazionali, l’abilitazione per l’insegnamento di Scienze Umane e Storia nei Licei, di Materie Letterarie negli Istituti di Istruzione Secondaria diII Grado e di Materie Letterarie nella Scuole Medie.

Superato il Concorso nazionale a Direttore Didattico, nelle more di un biennio nella Scuola Media, nel settembre del 1981 assume servizio a Bergamo dove

rimane due anni.

Con le riforme introdotte nella Scuola, contestualmente alla istituzione degli Istituti Comprensivi e dopo un corso di formazione di due anni, gli viene conferita la nomina di Dirigente scolastico (1997). Un percorso, quello scolastico,

lungo 42 anni: 18 anni di insegnamento e 24 di dirigenza.

Nell’ambito istituzionale ha dato la propria disponibilità per l’aggiornamento dei docenti sulle innovazioni scolastiche e per la formazione dei nuovi docenti, compresi quelli di sostegno. In questo

ambito ha collaborato, per la parte normativa, alla stesura del testo “L°integrazione dell’audioleso” pubblicato nel 1995 a cura della Regione Molise e dell’AFAM – Termoli.

Il Consiglio di Amministrazione dell’ex Ente Ospedaliero “S.Timoteo’, del quale fa parte (1974-1980), gli conferisce la delega per la formazione del personale paramedico: incarico assolto con la

istituzione dei corsi per la formazione degli infermieri professionali, dei tecnici di laboratorio di analisi, di radiologia e di anatomia e istologia patologica.

Per quattro anni (1993-1997) fa parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione “Opera Serena”.

Nel 1989 partecipa al Concorso Nazionale di poesia e narrativa “Histonium” di Vasto vincendo il “2° Premio Assoluto, con il racconto “Quando gli uccelli muoiono”.

Poi i suoi interessi, tralasciata ogni altra partecipazione, prendono un’altra piega e culminano nella pubblicazione di Gente di mare (1998), Gente di Termoli (2005) e La Battaglia di Termoli (2010).

Ha scritto per due riviste locali (La Città e Sui Generis, non più in edicola) e, per quanto saltuariamente, collabora con un quotidiano locale.